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IMU abolito per il 2013, dal 2014 al via la "service tax"

 

Dando seguito agli impegni presi gli scorsi mesi, il CDM ha deciso di cancellare l'IMU 2013, che dopo l'iniziale sospensione pertanto non sarà più pagata per prime case, terreni e fabbricati funzionali alle attività agricole.

L'abolizione è giusta dice il Presidente Letta facendo eco al suo vice Alfano, in quanto era una tassa iniqua, e la sua abolizione va nel verso della riduzione del carico fiscale sulle famiglie italiane che è uno degli obiettivi del governo, carico fiscale la cui mancata copertura sarà data in parte da riduzioni di spesa e in parte da tassazione di giochi e scommesse.

Abolita anche l'IMU sulle nuove costruzioni invendute, tassa che gravava ingiustamente sui costruttori, che per non pagarla preferivano lasciare incompleti gli appartamenti fino all'avvenuta vendita, lasciando così senza lavoro gli operai e l'indotto del settore.

 

La revisione della tassazione comunale annunciata alla sospensione dell'IMU, troverà attuazione dal 2014 con la service tax che avrà carattere locale sui principi del Federalismo fiscale, verrà riscossa dai Comuni, e assorbirà inglobandoli in una unica voce, i costi di una serie di servizi Comunali già previsti nella Tares come rifiuti e servizi indivisibili, senza toccare, così promette il premier Letta, il concetto di abitazione. I dettagli saranno noti per il 15 ottobre in occasione della presentazione della Legge di stabilità dopo una preventiva discussione con comuni e Parlamento.

La service tax, continua il Presidente Letta, sarà un'imposta federalista da cui deriva un meccanismo di responsabilità diretta del cittadino, se il sindaco opera bene potrà rivotarlo, altrimenti voterà per cambiarlo, si chiude pertanto un capitolo per aprirne uno nuovo e più efficiente in cui i sindaci diventano protagonisti del territorio con scelte basate su progressività ed equità.

 

Nel decreto approvato dal Cdm inoltre è previsto il parziale ripristino sull'IRPEF, dei redditi derivanti da unità immobiliari non locate, voce che era stata cancellata con l'introduzione dell'Imu, e riemergere con la sua abolizione.


L'accordo raggiunto nel Governo sull'abolizione dell'IMU, commenta il Presidente di AreaConsumatori Avv. Rocco SOFI, è un fatto positivo per i Consumatori, ed ha anche il merito di distendere le relazioni nell'esecutivo allontanando, almeno per il momento, una crisi che sarebbe oltremodo dannosa per i cittadini già duramente colpiti dalla contingenza internazionale.

Molti voci, continua l'Avv. SOFI, si sono levate contro la riforma affermando che "i più ricchi" dovevano pagare l'IMU sulla prima casa. Detto che i "ricchi" con abitazioni signorili, ville e castelli, (classificate al catasto come A1, A8, A9) continuano a pagare l'IMU anche dopo il decreto, giudico queste considerazioni improprie dal punto di vista giuridico.

L'IMU infatti è una tassa sulla proprietà ed è quindi corrispettiva al valore del bene, non al potere contributivo del proprietario, se poi si volessero cambiare le regole, si dovrebbe applicare lo stesso criterio anche alla "tassa di proprietà del TV" (canone RAI) e alla "Tassa di proprietà dell'auto" (bollo), e magari all'assurdo (oltre che inattuabile) di dover stabilire che anche il costo del carburante, o di una multa per divieto di sosta, vanno stabiliti in base alla dichiarazione dei redditi.

È giusto che i più ricchi paghino di più, principio previsto dalla costituzione ed applicato nella pratica con aliquote IRPEF progressivamente crescenti sui redditi più alti, aliquote che tuttavia negli ultimi anni sono cresciute a dismisura fino a diventate le più elevate in Europa e non solo, e tutti concordano che per far riprendere l'economia ora bisogna ridurle. Bene ha fatto allora il governo ad eliminare totalmente questa tassa, non lasciando quantum da pagare "solo per alcuni", peraltro con meccanismi che sarebbero stati complessi da applicare oltre che iniqui come dichiarato dall'esecutivo e dallo stesso Presidente Letta.