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RC AUTO: INCIDENTI IN DISCESA, TARIFFE IN SALITA


Sul fronte della sicurezza, ACI e Istat hanno confermato la riduzione degl'incidenti stradali. La stesura preliminare dei dati 2011

rapportata al 2010 mostra che in Italia gl'incidenti con lesione a persone sono diminuiti in un anno del -3,0% con una riduzione dei morti di -7,1%, e dei feriti del -3,5%. Le buone notizie tuttavia finiscono qui, a fronte di una minore incidentalità, infatti, non si riscontrano le riduzioni della RC auto che ci si attenderebbe, una logica ovvia in altri posti, che sfugge al “bel paese” dove, come consuetudine, le compagnie assicurative aumentano le tariffe con giustificazioni e motivazioni a volte "fantasiose", consapevoli che non si può fare a meno di assicurare il mezzo.

Una crescita costante dove neppure il 2012, anno segnato da una recessione su tutti i fronti, concede eccezioni. Sono utili in tale ottica le informazioni che aiutano i consumatori a verificare i dati e capire meglio cosa gli viene “imposto”. Prendiamo in esame l'ultimo decennio 2001÷2011: In tale periodo, l'indice dei prezzi al consumo è aumentato del +18,4% (fonte ISTAT), ma per assicurare la propria vettura l'aumento è stato del +98%, e stime delle associazioni dei consumatori indicano per il 2012 un'ulteriore salita al +104%. Le assicurazioni giustificano gli aumenti con i dati sull’incidentalità e sul parco circolante, analizziamo quindi le variazioni più significative dell'ultimo decennio:

 

Incidentalità

Parco circolante

Incidenti Vs parco circolante

anno

incidenti

morti

feriti

parco totale

autovetture

incidenti (*)

morti (*)

feriti (*)

2001

235.142

6.682

334.679

41.936.627

33.239.029

5,61

0,16

7,98

2011

205.000

3.800

292.000

49.154.843

37.138.990

4,17

0,08

5,98

Variazione

-12,8%

-43,1%

-12,8%

+17,2%

+11,7%

-25,6%

-51,5%

-25,6%

(*) Valori calcolati per gruppi di 1.000 veicoli circolanti


Perché che non quadra? il parco circolante è cresciuto di oltre 8 milioni di veicoli (con altrettante nuove polizze assicurative), ciò nonostante, è diminuita l'incidentalità, con ¼ di feriti in meno, e le morti quasi dimezzate, indicatori incoraggianti in valore assoluto, che migliorano ulteriormente riparametrati a parità di veicoli circolanti, e allora è sempre più difficile per le compagnie assicurative cercare giustificazioni credibili!

In un mercato libero e concorrenziale tali dati dovrebbero portare a riduzioni proporzionali delle tariffe, ma il nostro non è propriamente un "mercato libero", le assicurazioni sono, giustamente, obbligatorie, ma come un’arma a doppio taglio costringe gli automobilisti a rivolgersi necessariamente e comunque ad una compagnia, allora basta operare su qualche decimale di aumento in più o in meno ed il gioco è fatto, gli utenti sono “liberi” di cambiare compagnia, ma le compagnie sanno che il flusso "migratorio" dovrà rivolgersi sempre a loro, e li aspettano al varco prospettando appunto "qualche decimale di sconto sull'aumento", si, però se si è buoni giudatori, se non si causano sinistri, se si è in una certa fascia d'età, se si risiede in certe aree, se si fanno pochi km, se, se; altrimenti sono aumenti salati.

È uno scandalo che purtroppo continua impunito da anni. Gli organi legislativi dovrebbero intervenire per garantire vera trasparenza e competitività, desiderio finora non realizzato, gl’interessi legati al settore infatti sono così grandi che si trova sempre una ragione per aggirarla, restano le promesse mai seguite da fatti, che rendono difficile pensare che si arrivi a premiare l’interesse dei cittadini.

Altro che bonus/malus, siamo al malus/pessimum, serve un profondo rinnovamento delle regole e della trasparenza, che non può che iniziare da una nuova classe politica determinata ad abbattere gli abusi.


M.Rossi